Come funziona l'udito

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Alla scoperta dell'udito

Viviamo in un mondo dinamico e in continua evoluzione dove sentire è uno dei fattori chiave per lo sviluppo cognitivo, l'interazione sociale e uno stile di vita attivo. Apprezzare il cinguettio degli uccelli al mattino, balzare al campanello di una bicicletta o compiacersi di una confidenza sottovoce, questi sono i momenti a cui nessuno deve rinunciare.

Come il suono giunge al cervello?

Capace di trasformare il suono in sensazione uditiva, l’orecchio capta i segnali sonori dall’ambiente, li converte in segnali elettrici e li invia al cervello, dove vengono decodificati e riconosciuti. È il senso che ci permette di entrare in contatto con l’ambiente che ci circonda.  

Orecchio esterno

Orecchio medio

Orecchio interno

Cervello

Orecchio esterno

Orecchio esterno

L'inizio del percorso

Il percorso del suono fino alla sua interpretazione inizia con l’ingresso nell’orecchio dal padiglione auricolare. Il padiglione contribuisce a determinare da quale direzione provenga il suono e lo indirizza verso il condotto uditivo che, a sua volta, lo incanala verso l’orecchio medio.   

Orecchio medio

Orecchio medio

L'incontro col timpano

Quando il suono raggiunge l’orecchio medio incontra il timpano, una sottilissima membrana, che inizia a vibrare trasmettendolo ai tre ossicini più piccoli del corpo umano: martello, incudine e staffa. Questi lo amplificano e lo trasmettono all’orecchio interno.

Orecchio interno

Orecchio interno

Il vero e proprio organo dell’udito

Una volta arrivato all’orecchio interno, il suono, una vibrazione che prima si propagava nell’aria, viene diffuso attraverso il liquido contenuto nella coclea, raggiungendo così le oltre 20.000 cellule sensoriali lì presenti. La coclea può essere considerata il vero e proprio organo dell’udito perché è lì che le migliaia di cellule ciliate trasformano le vibrazioni meccaniche dei suoni negli impulsi elettrici che raggiungeranno il cervello per essere elaborati.

Cervello

Cervello

L'arrivo a destinazione

È solo qui, nel cervello, che i suoni già trasformati in impulsi elettrici vengono tradotti nelle diverse percezioni e sensazioni per poi diventare suoni, parole, concetti ed emozioni.

Il calo uditivo

Nella maggior parte dei casi l’attenuazione della percezione dei suoni non è drastica, ma si manifesta gradualmente, senza che si percepisca con esattezza il livello del cambiamento. Tuttavia, può anche presentarsi all’improvviso, in seguito a forti rumori, infezioni o terapie farmacologiche.

I suoni che svaniscono per primi sono i toni acuti, come il cinguettio degli uccelli o il campanello, poi la comprensione dei dialoghi in ambienti rumorosi. Con il passare del tempo, anche le cellule preposte a percepire i toni più bassi tendono a perdere efficacia, rendendo più difficile comunicare anche nel silenzio e a distanza ravvicinata.

Focus: le cellule sensoriali uditive

Le cellule sensoriali uditive hanno funzioni differenti: alcune sono specializzate nei suoni con frequenze più alte, altre in quelli con frequenze più basse. Le cellule dedicate alle alte frequenze sono le prime a incontrare le onde sonore e proprio per questo sono sottoposte ad un maggior stress e si degenerano più velocemente delle altre. Purtroppo, a differenza delle cellule della pelle o del fegato, le cellule dell’udito non sono in grado di rigenerarsi. 

La mappa dei suoni

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Organizzazione Mondiale della Sanità
oggi, circa 1,5 miliardo di persone al mondo ha un calo uditivo di differente entità

Tra questi, si stima che almeno 430 milioni abbiano un calo uditivo che richiederebbe riabilitazione, quindi con ricadute sulla qualità della vita. In virtù dell’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione globale e dell’aumento dell’esposizione ai rumori, questo numero potrebbe raggiungere 700 milioni entro il 2050. 

In aggiunta, più di un miliardo di giovani tra 12 e 35 anni sono a rischio in funzione dell’eccessiva esposizione al rumore. Per questo, siamo sempre più attivi nella promozione di una maggior consapevolezza dell’importanza del benessere uditivo e di un ascolto consapevole

OMS: la classificazione del calo uditivo

  • Lieve – difficoltà nel sentire discorsi da una stanza all’altra o in un ambiente rumoroso come un ristorante affollato (26 – 40 dB)
  • Moderato – difficoltà nel capire ciò che viene detto anche se la persona che ci parla è vicina. Parole e frasi devono essere ripetute, dette più lentamente e i concetti devono essere riformulati. Anche ascoltare la radio o la TV diventa difficile (41 – 60 dB)
  • Severo – gran parte dei discorsi non vengono più compresi, è sempre più difficile seguirli. Gli unici suoni percepibili sono quelli molto intensi come le sirene delle ambulanze, i rumori forti del traffico intenso (61 – 80 dB)
  • Profondo – quasi non si sentono più i suoni (>81 dB)

Innovazione per il benessere

Ci dedichiamo alla ricerca di nuove tecnologie e innovazioni che consentano alle persone di continuare a vivere attivamente e godere di momenti unici. È la profonda preparazione e il costante aggiornamento dei nostri audioprotesisti che rendono concreta la possibilità di sviluppare nuove soluzioni che rispondano alle differenti esigenze delle persone.

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