
Come funziona l'udito
Alla scoperta dell'udito
Viviamo in un mondo dinamico e in continua evoluzione dove sentire è uno dei fattori chiave per lo sviluppo cognitivo, l'interazione sociale e uno stile di vita attivo. Apprezzare il cinguettio degli uccelli al mattino, balzare al campanello di una bicicletta o compiacersi di una confidenza sottovoce, questi sono i momenti a cui nessuno deve rinunciare.
Come il suono giunge al cervello?
Capace di trasformare il suono in sensazione uditiva, l’orecchio capta i segnali sonori dall’ambiente, li converte in segnali elettrici e li invia al cervello, dove vengono decodificati e riconosciuti. È il senso che ci permette di entrare in contatto con l’ambiente che ci circonda.
Orecchio esterno
Orecchio medio
Orecchio interno
Cervello
Orecchio esterno
Orecchio esterno
L'inizio del percorso
Orecchio medio
Orecchio medio
L'incontro col timpano
Orecchio interno
Orecchio interno
Il vero e proprio organo dell’udito
Cervello
Cervello
L'arrivo a destinazione
Il calo uditivo
Nella maggior parte dei casi l’attenuazione della percezione dei suoni non è drastica, ma si manifesta gradualmente, senza che si percepisca con esattezza il livello del cambiamento. Tuttavia, può anche presentarsi all’improvviso, in seguito a forti rumori, infezioni o terapie farmacologiche.
I suoni che svaniscono per primi sono i toni acuti, come il cinguettio degli uccelli o il campanello, poi la comprensione dei dialoghi in ambienti rumorosi. Con il passare del tempo, anche le cellule preposte a percepire i toni più bassi tendono a perdere efficacia, rendendo più difficile comunicare anche nel silenzio e a distanza ravvicinata.
Focus: le cellule sensoriali uditive
Tra questi, si stima che almeno 430 milioni abbiano un calo uditivo che richiederebbe riabilitazione, quindi con ricadute sulla qualità della vita. In virtù dell’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione globale e dell’aumento dell’esposizione ai rumori, questo numero potrebbe raggiungere 700 milioni entro il 2050.
In aggiunta, più di un miliardo di giovani tra 12 e 35 anni sono a rischio in funzione dell’eccessiva esposizione al rumore. Per questo, siamo sempre più attivi nella promozione di una maggior consapevolezza dell’importanza del benessere uditivo e di un ascolto consapevole.
OMS: la classificazione del calo uditivo
- Lieve – difficoltà nel sentire discorsi da una stanza all’altra o in un ambiente rumoroso come un ristorante affollato (26 – 40 dB)
- Moderato – difficoltà nel capire ciò che viene detto anche se la persona che ci parla è vicina. Parole e frasi devono essere ripetute, dette più lentamente e i concetti devono essere riformulati. Anche ascoltare la radio o la TV diventa difficile (41 – 60 dB)
- Severo – gran parte dei discorsi non vengono più compresi, è sempre più difficile seguirli. Gli unici suoni percepibili sono quelli molto intensi come le sirene delle ambulanze, i rumori forti del traffico intenso (61 – 80 dB)
- Profondo – quasi non si sentono più i suoni (>81 dB)